sabato 5 luglio 2008

Paranoie del wargamer meridionale

Il wargamer è colui che gioca ai wargames. O almeno così dovrebbe essere. Io sono una "specie particolare" di wargamer, del tipo fortemente meridionale. Questa caratterizzazione geografica (e sociologica...) mi rende creatura molto delicata nell'ambito dell'ecologia wargameistica. Intendiamoci, delicata sì, ma protetta, no.
Il wargamer sudista è un tipo solitario per destino e non ne vuol sapere di ricevere favori.
E d'altra parte, a chi dovrebbe chiederli?
Ho un tavolo su cui combattere le mie battaglie. Ed è pure bello. Ci ho messo tanta cura a realizzarlo: le casette col cartone pressato, gli alberelli con i rametti estirpati agli alberi di Natale, le siepi di spugna verde, di quella per lavare le stoviglie (quella antibatterica, così stiamo tranquilli!).
E poi i prati, i campi coltivati, gli orti, tutto rigorosamete fatto con ritagli di stoffa colorata destinata al macero.
E' bello il mio tavolo. E sono belle anche le mie miniature 1/72. Certo non spettacolari, ma belle. Di quel bello ruspante, con le inevitabili sbavature.
Si, perchè un buon wargamer fa un sacco di cose prima di giocare, mentre il wargamer meridionale fa le stesse cose, tranne giocare.






Ho comprato diversi regolamenti, che poi sono dei libri. E costano più dei libri, perche' devi farteli arrivare per posta. E quasi sempre dall'estero!
Perchè si sa, uno non può bastare: Crossfire, I Ain't Been Shot, Mum, Disposable Heroes & ...., Alto Comando, per la 2^ Guerra Mondiale, King David per le battaglie bibliche, Warhammer Ancient Battles per l'Antico, Fantasy Warriors per il Fantasy. Sono tutti (o quasi) rigorosamente in inglese, quindi ...leggi leggi che mò ti passa! Almeno faccio pratica!
E' inevitabile che il wargamer vada su di giri alla vista di un libro che parli di battaglie e così quando ne trova uno lo compra, a prescindere.
Lui deve essere un pochino "storico" altrimenti di che parla quando parla allo specchio?
E si iscrive a tutti i forum che trattano l'argomento, anche quelli semplicemente modellistici, perchè arriva sempre il momento del "voglio fare l'uniforme precisa e perfetta", altrimenti che cavolo dipingo a fare!!! Tanto varrebbe usare i tappi o i carri armati del Risiko, no?
Che tipo il wargamer!!!
Che topo quello meridionale!!! Topo da garage, visto che lì gioco, col mio unico preziosissimo amico wargamer, che provvede sempre alla stufa d'inverno e alla birra analcolica d'estate(perchè poi si deve tornare a casa)!
Abbiamo preparato un tavolo da battaglia più di due mesi fa...è ancora lì, pronto! Credo che le miniature ormai puzzino di umidità da garage e forse gli acrilici si stanno anche scrostando.
Ma avete idea del tempo che ci vuole a dipingere un fante di 20/25 mm? Ed un intera compagnia?
Stanno tirando le cuoia, i miei soldatini. Senza neanche aver combattuto...

Non sarebbe meglio iscriversi ad una palestra?



venerdì 4 luglio 2008

Andare per la propria strada?

Questo concetto ritorna. Ma che significa davvero? I Regolamenti piu' importanti, soprattutto quelli piu' colorati e costosi, stanno andando davvero per la "propria strada"? A dirla tutta ogni Regolamento contiene in se' qualcosa di un altro e di tanti altri. E in questo non c'e' nulla di male. Anzi: l'evoluzione e' spesso lettura e rilettura, e' accomodamento, e' adattamento, e' semplificazione o amplificazione, e' utile revisione. E' (o dovrebbe essere) prendere cio' che piace per liberarsi di cio' che annoia. Mi sono avvicinato al wargame acquistando d'impulso Crossfire di Arty Conliffe. E' un set di regole WWII a livello di Compagnia, che va davvero per la propria strada, frutto di una sfida provocatoria: creare un wargame che funzionasse senza misurazioni, senza tabelle e senza turni di gioco fissi o stabiliti volta per volta col tiro di un dado. Grazie a tutti questi "...senza...", la mia strada e' stata inevitabilmente segnata e Manipolo d'Eroi deve molto al piu' geniale dei Regolamenti. Quanto meno al suo approccio semplificatorio. Quello nella foto in alto e' uno scorcio del mio ultimo tavolo/scenario per Crossfire (realizzato, ma mai giocato). E' tutto fatto "in casa". Uno dei motivi per cui ho voluto volare piu' in basso rispetto a Crossfire, cercando qualcosa di diverso, e' proprio l'affollamento di elementi scenici. Belli, intendiamoci. Un tavolo per Crossfire generalmente garantisce un certo godimento estetico. Ma conosco i miei limiti. So quanta confusione faccio quando devo tener presenti troppe variabili rappresentate da decine e decine di pezzi di stoffa o di cartone colorati. Trasmettere tali informazioni al cervello, mi richiede fatica e non mi diverte. Per questa ragione fisiologica, vi chiedo perdono, devo proprio volare piu' in basso!

"Manipolo d'Eroi"

"Manipolo d'Eroi" e' un Regolamento per wargame che nasce da una serie di esigenze e di sensazioni strettamente personali:

  • la voglia di giocare pur non avendo molto spazio a disposizione;

  • il desiderio di dipingere miniature pur non avendone il tempo;

  • la gioia di far rivivere i miei vecchi soldatini;

  • l'opportunita' di dare un senso alla mia indomambile fantasia;

  • l'avversione per regole astruse e complicate;

  • la possibilita' di creare occasioni per coinvolgere amici e conoscenti, anche quelli a digiuno di wargames;

  • l'esigenza di risparmiare denaro.
Tempo addietro, approfittando di un prolungato periodo di relax, realizzai che era giunta l'ora delle decisioni irrevocabili e mi gettai, di buona volonta' nell'eterno conflitto tra "giocabilita'" e "realismo/precisione storica", che affligge da sempre ogni generazione di wargamer. "Andro' per la mia strada" mi dissi, "a vantaggio del mio e dell'altrui diletto".
Ma "andare per la propria strada" e' concetto per nulla scontato, soprattutto per il wargamer desideroso di... "farsi i giochi suoi". Ne varra' la pena? Subiro' l'eterna derisione della casta dei "wargamer puristi"? Saro' condannato, dopo giusto processo, all'eterno giogo delle partite a Risiko? Perche', di grazia, un nuovo Regolamento, quando ne esistono migliaia e migliaia, a disposizione di tutti? In parte (la parte prettamente esistenziale), ho risposto con l'elenco precedente. Ci sono pero' ulteriori motivi, di natura tecnica, che vorrei far notare:

  • Volevo un "Regolamento Skirmish", adatto ad un numero esiguo di miniature (diciamo 8-12 per parte), che al contempo non si trasformi in un "quasi gioco di ruolo" in cui ogni miniatura ha nome, cognome, nr. di telefono e indirizzo e-mail annotati su una scheda personaggio;

  • Volevo un "Regolamento Piattaforma", con pochissime classi di armi, pochi lanci di dado, rare misurazioni, istruzioni agili e zero tabelle, che si presti comodamente a successive fasi evolutive.

  • Volevo la liberta' da Tiri Morale, Tiri Salvezza, Tiri Leadership, Tiri Ferita, Tiri al Piattello (come credete che si allenino i miei soldatini...?!);

  • Volevo la liberta' dall'eccesso di elementi scenici che confondono i miei occhi e la mia mente, anche sui tavoli piu' belli;

  • Volevo capire perche' mai 100 abilita' specifiche per ogni miniatura, debbano essere piu' realistiche di poche abilita' medie, distribuite tra tutte.
In alto a destra, in Regolamenti, trovate il file "Manipolo d''Eroi". Se provate a giocare, fatemi sapere. Ricordate che si tratta di una prima bozza, piuttosto carente, ma tutta da sperimentare.