venerdì 9 gennaio 2009

"Frammento 4" dal Diario di Pappo Lo Red

“Fu come svegliarsi da un lungo sonno.
Improvvisamente tutto divenne reale.
Fuori c’era la pioggia. Sottile, leggera, snervante.
L’ordine di intervento immediato, urlato a squarciagola, ruppe la noia e il silenzio.
In fretta, ci fu riferito che al Confine nord, nell’area delle “Interminabili Foreste”, una compagnia di fanteria, male addestrata, guidata da ufficiali alle prime armi, era caduta in una sanguinosa imboscata.
L’imperizia, il dilettantismo e il fattore sorpresa erano costati decine di uomini.
Toccava a noi intervenire sul posto, indagare, ed eventualmente agire.
La notizia era però trapelata. “Strano incidente”, lo definivano i media. “Piccola scaramuccia” lo etichettarono le autorità, lanciando velate ma inequivocabili accuse nei confronti della bande paramilitari di Predoni che infestano la zona, usando come pretesto presunte ambizioni indipendentiste.
Fummo paracadutati di notte, in assetto da guerra. In poche ore giungemmo sull’obiettivo designato, lo mettemmo in sicurezza, interrogammo i soldati superstiti e concludemmo che l’attacco era avvenuto durante un normale pattugliamento notturno a difesa di escavatori, generatori di corrente elettrica e materiale da costruzione, lungo il sentiero che collega l’installazione militare di Bobosìka con il cantiere scientifico di Nìsevyn. Poche miglia di marcia su una striscia di rocce e fango ghiacciato, soffocata da alberi tetri e opprimenti. Una trappola naturale.
Assolutamente nulla, invece, potevamo dire sull’identità degli assalitori.
Ma preservare la verità non è poi così utile.
Almeno non quanto tentare di salvare la faccia dopo aver mostrato ancora una volta, la nostra vulnerabilità al nemico. Chiunque esso sia.
Ingenui. Troppo ingenui.
Palansky non resterà a guardare.
Il Cantiere di Nìsevyn è, senza dubbio alcuno, la priorità assoluta.
Nell’ultimo ventennio, una lenta ma costante diminuzione dell’"Attività Anomala" del Confine Nord era stata rivelata proprio in corrispondenza del settore delle "Interminabili Foreste".
L’obiettivo era trovare il modo di rallentarla più rapidamente.

I “teorici del Varco”, scienziati visionari ma affidabili, erano convinti che la penetrazione delle orride nebbie non fosse più un’utopia.
Era solo una questione di tempo.
Dopo la nostra inaspettata Dichiarazione d’Indipendenza, la questione diventava urgente e drammatica.
Il Cantiere di Nìseryn è diventato la ragion d’essere di Undez.
Per questo motivo ora siamo qui noi.
Per custodirlo e difenderlo. E per sopravvivere.
Alla gloria del popolo Undez”.


(Dal Diario di Pappo Lo Red, Comandante "Secret Special Forces")

Nessun commento:

Posta un commento