mercoledì 22 luglio 2009

I Confini di Foghorn - Cap. 8

Qualcosa non era andato per il verso giusto.
Il Blitz improvviso contro il quartier generale del Duca di Logreèn era fallito.
Le truppe nemiche non erano sembrate per nulla sorprese e non si erano fatte intimidire dai soldati Undez.
La prima delle tre "Frecce" del piano di Palansky, considerato fino a quel momento vincente e risolutivo, non aveva centrato il bersaglio e si era infranta sul muro della sconfitta.
Gli ex Ducati erano ancora lì, purtroppo, nelle mani di un Ippocampo XI più furbo e attrezzato del previsto.
Accigliato, continuò a fissare il suo piano confrontandolo con i rapporti arrivati dal campo di battaglia. Era preoccupato ma non sembrava aver perso la fiducia.
Tutt’altro.
Per Palansky non esistevano fallimenti, ma solo “risultati” da cui trarre insegnamento, esperienza e nuova motivazione.
Bisognava reagire immediatamente!
Ma come? Continuando come se nulla fosse e provare a “scoccare” le altre due "frecce" tracciate nel piano o prendere tempo e valutare con calma le reazioni del Congresso e dell’opinione pubblica?
Chi era dalla sua parte? E chi, invece, gli avrebbe voltato le spalle al primo segno di debolezza?

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