Palansky non sapeva se ridere o disperarsi.
Possibile che un filmato così grossolanamente cinematografico, col suo "fungo atomico d'archivio" e la minaccia dell'apocalisse atomica imminente, potesse influenzare il suo popolo? L'Ufficio Propaganda ne era certo.
La pellicola era stata realizzata in fretta e in furia, riciclando spezzoni di film, documentari e notiziari tratti dagli archivi "pre-storici" requisiti alle sezioni locali del D.R.A.. Nessuno era in grado di collocarli cronologicamente o di dargli un concreto senso storico.
Durante la conferenza stampa seguita alla proiezione (e trasmessa in contemporanea su tutto il territorio nazionale), Palansky provava disagio. Non era fiero di strumentalizzare la buona fede di un popolo martoriato giorno dopo giorno da conflitti senza via d'uscita.
Ma era l'ennesimo prezzo che la sua coscienza doveva pagare per costruire un "futuro" accettabile.
Così, spiegò, bisognava elevare il livello di attenzione ed essere pronti ad ulteriori sacrifici.
"Ecco cosa probabilmente succederà al nostro mondo" disse indicando il fermo immagine del fungo atomico rosso fuoco, proiettato a colori vivaci sulla parete alle sue spalle, "se non agiremo immediatamente e con fermezza per neutralizzare le attività criminali del malvagio nemico Petrano!!!".
Gli applausi scroscianti ed uno share televisivo del 90%, confermarono che ancora una volta aveva recitato efficacemente la sua parte.....