Un mio caro amico ha affermato: "negli ultimi anni sono diventato molto selettivo nella scelta e nell’acquisto dei Regolamenti".
All’inizio la frase mi è sembrata del tutto convincente. “E’ vero” ho pensato, “la maturità e l’esperienza portano ad essere selettivi un po’ in tutto, quindi anche nella scelta dei Regolamenti per Wargames”.
Poi ho gettato un occhio alla mia piccola collezione di Rulesets.
Mi sono reso conto di averli acquistati tutti alla cieca, ordinandoli da Internet.
Altro che “selettività”. Esattamente l’opposto. Infatti, per i miei scopi, alcuni di essi non meritano neanche di essere sfogliati (insomma, soldi buttati al vento).
Ma il ragionamento non è finito qui.
Mi sono chiesto: “se da oggi in poi volessi diventare davvero molto selettivo, cosa dovrei fare?”.
Un ragionamento tira l’altro e sono arrivato alla domanda definitiva (per me) sull’argomento:
“E’ davvero possibile essere selettivi, in questo campo?”.
Dunque. La selettività prevede la possibilità di fare una scelta sulla base di dati oggettivi (oltre che soggettivi, come il gusto personale): il Regolamento mantiene le sue promesse? Contiene davvero ciò che annuncia? (Mi diverte osservare il diffuso fenomeno del “fast-paced and easy to learn miniatures wargame”, promessa dichiarata praticamente da tutti i regolamenti che io conosca).
In realtà solo una bassissima percentuale di essi sono di facile comprensione, immediata applicazione e davvero veloci.
Però tutti dicono di esserlo.
Certo esistono Forum e Siti Web in cui gli appassionati esprimono i propri giudizi sulla qualità e le caratteristiche di un regolamento. Spesso con entusiasmo trascinante. Ma, (cavoli!), mi credete se vi dico che, nel bene e nel male, praticamente mai ho trovato che tali giudizi (senza dubbio onesti) avessero un valore superiore al semplice “punto di vista”?
E più “esperto” mi pareva il recensore più ampia si rivelava la distanza tra il suo giudizio e la mia personale impressione.
Ovviamente, tali fonti, meglio che ci siano in abbondanza, altrimenti dovremmo accontentarci di inutili auto-promozioni auto-referenziate (l’unico regolamento che finora ha mantenuto la sue promesse in pieno, in questo senso, è stato Crossfire – niente misurazioni, niente tabelle – assolutamente vero!!!).
L’unica via per essere davvero selettivi sarebbe l’utopistica opportunità di “sfogliare” i regolamenti prima di acquistarli, per capire bene quanta distanza ci sia tra promesse e contenuto, e quanta corrispondenza col gusto personale. Insomma, cominciare a pagarli per ciò che valgono e non, aimè, per ciò che promettono. Ciò è possibile o in un Club o in un Negozio ben fornito non lontano da casa, o magari ad una Convention.
Senza questi elementi, credo sia meglio dire arrivederci alla sperimentazione selvaggia e fidarsi solo degli amici, vicini o lontani, che hanno provato e riprovato a giocare prima di dirti a ragione: “prendilo, è bellissimo” oppure “lascia perdere, è ingiocabile”.
Una parte dei miei "Regolamenti" |
Sai, leggendo quanto sopra mi viene spontaneo di scriverTi la seguente cosa: sai perchè il wargame è così interessante? Perchè offre così tanti regolamenti, ma così tanti che per la "legge dei grandi numeri" uno, almeno uno, ti piacerà! :-)
RispondiEliminaCaro Alex, io sono tra quelli che non apprezza la quantità spropositata di regolamenti che ci sono in giro e che continuamente vengono pubblicati. Oltre a "confondere", alla fine, molti di essi non sono altro che "collage" di altri regolamenti. I "cloni" non si contano più.
RispondiEliminaUno può essere selettivo nell'utilizzo di un regolamento ma sull'acquisto diventa più difficile. Anche a mia figlia spesso non piacciono le cose che non ha mai provato :-D
RispondiEliminaIl problema è che così facendo si può arrivare a spendere un sacco di soldi per poi scoprire alla fine che molti erano cloni l'uno dell'altro e in un hobby dove il numero di regolamenti è superiore a quello dei giocatori la cosa potrebbe diventare problematica...
Fabio G. Farneti
Bel post. Una riflessione che condivido e sotto molti aspetti ho fatto anche io negli anni
RispondiEliminaDando una veloce occhiata alla mia libreria vedo non meno di una ventina di ruleset diversi... napoleonici, IIGM, fantascienza, fantasy, Guerra Civile Inglese, Guerra Civile Americana... e meno male che adesso ci sono i PDF che mi permettono di risparmiare un po' di spazio! E, sì, gli "elefanti bianchi", quei volumi e volumi che non utilizzerò mai si sprecano.
Alla fine, consapevole del fatto che il regolamento perfetto non esiste, ritengo più saggio cercare di capire che TIPO d regolamento ti serve. Adesso sono in un momento della mia vita in cui se riesco a dedicare tre-quattro ore la settimana al gioco attivo (da dividere tra tridimensionale e boardgames) mi posso dire fortunato. Ciò mi porta automaticamente a scartare tutta una serie di pubblicazioni che promettono di ricreare le battaglie con durate 1:1 rispetto all'evento storico (quindi lo scenario di Gettysburg dovrebbe impegnare tre giorni... hmm...).
Ancora, molto utili sono i regolamenti a sistemi. Ad esempio, BKC e Warmaster Ancients che usano l'ottimo Warmaster o tutta la famiglia dei giochi Ganesha. Evidenziato un sistema che mi piace ne seguo tutte le "derivazioni" successive, così da conoscere già il grosso delle regole.
Un ultima riflessione, nata dall'introduzione ad un regolamento dei Too Fat Lardies ("I Ain't Been Shot, Mum!" Te lo consiglio vivamente!). Gli autori misero a confronto due sistemi di risoluzione del tiro contro un carro armato, uno complicatissimo basato su quattro tabelle diverse e tiri ripetuti di dadi, un altro gestito da un unico lancio da due d6. Statiscamente, in media dopo un tot di prove la varianza degli esiti aveva la stessa identica probabilità. Da pensarci sopra.
Ci stupiamo della normalità. I regolamenti sono tanti quanti i wargamer. Per fortuna. E' una cosa di fatto molto bella. Secondo me questo elemento non è per nulla negativo, lo sarebbe se non ci fossero costruttori di wargame. Ricordiamoci che il numero dei regolamenti gratuiti e facilmente consultabili è superiore rispetto a di quelli a pagamento. Inoltre i regolamanti a pagamento sono ormai conosciuti nei vari forum, ma spesso ci piace farci "del male". Il vero reale problema è che noi siamo insaziabili, siamo sempre alla ricerca dell'isola che non c'è :-).
RispondiEliminaLa "giocabilità" di un regolamento dipende da fattori e bilanciamenti empirici e a volte soggettivi: non ci convinciamo che non esiste una formula univoca che esprima il fattore divertimento e che il divertimento per me è diverso per quello sentito da un altro. Ci sono persone che conosco che amano le complicazioni tabellari, altre la semplicità. COnosco amici che si leggono bibbie di regolementi e sono felici. Siamo tanti e diversamente ludici. E tanto creativi per fortuna.
Per questo io Amo i regolamenti gratuiti, moderatamente complicati e ben curati: se li osservo da vicino vedo quanto lavoro e sudore sono costati. Ci sono regolamenti bellissimi in rete. Non voglio fare pubblicità.Accontentiamoci di questo mare e fermiamoci a giocare. Il resto è paranoia, "e naufragar mi è dolce in questo mare" :-)
Ciao amici
Alex