Palansky chiuse gli occhi.
Bisognava trovare il modo di trarre vantaggio dal caos in cui Undez si trovava.
"Mantenere la calma e tenere unito il paese", pensò, a dispetto dei venti di guerra sempre più minacciosi e della frammentazione territoriale.
La possibile soluzione giaceva da anni in un cassetto della sua scrivania. Lo aprì e tirò fuori un fascicolo dalle pagine satinate:
"Progetto per una società politica avanzata", lesse ad alta voce, forse per essere più convincente con sè stesso.
Decise, finalmente, che era la via da seguire.
Il paese si sarebbe dotato di un Congresso monocamerale i cui rappresentanti sarebbero stati votati a suffragio universale. Negli anni precedenti il suo Ufficio Politico aveva lavorato alacremente per individuare e coptare le personalità più adatte alla realizzazione dell'idea.
Erano nati quattro gruppi associativi informali di riferimento a cui, pian piano, era stata data l'opportunità di crescere organizzativamente e di diffondersi sul territorio.
Sarebbero stati loro a dividersi i seggi del Congresso.
Il "Fronte di Azione Antipetrana" (FR.AZ.AP.): affidato all'amico Col. Abely, interpretava lo spirito repubblicano e indipendentista di Palansky stesso. Sarebbe diventato il supporto democratico alle politiche presidenziali, calamitando la partecipazione della parte di popolo più sensibile ai sentimenti antipetrani.
Gli "Amici del Varco Futuro" (A.V.F.): movimento animato dai "Teorici del Varco", studiosi e modernizzatori, convinti assertori della possibilità di oltrepassare i confini di Foghorn. Palasky era sempre stato scettico e continuava ad esserlo, soprattutto ora che il movimento stava assumendo inquietanti connotazioni pseudoreligiose. Si narrava di veri e propri pellegrinaggi alla volta delle "Interminabili Foreste". A volte sembravano una setta di invasati. Ma proprio per questo, potevano rivelarsi molto utili alla causa.
Il loro potenziale di influenza sull'opinione pubblica era davvero enorme.
Il "Raggruppamento Unitario delle Genti Antiche" (R.U.G.A.): affidato all'esule IPPOCAMPO VIII Logreen, avrebbe dovuto raccogliere le adesioni di quella parte di ex Nobiltà stanca dell'assurdo comportamento dei "Duchi Pappi", in cambio di una certa influenza politica all'interno della repubblica.
Infine, il "Gruppo per la Grande Nazione Undez" (GRU.G.N.U.): movimento ben organizzato, guidato da quella parte di diplomazia Undez vicina alle esigenze della South Undezia di cui puntava a portare nel nuovo Congresso, esigenze e aspettative. Questo coinvolgimento sia pur indiretto della South Undezia, con l'implicito benestare del suo leader 'Ddumà Lalàmpa, apriva la strada alla futura unificazione politica e territoriale e tagliava fuori ogni possibilità di replica a chi si fosse illuso che l'alleanza anti-petrana fosse un viatico all'indipendenza della South Undezia.
Palansky fece le comunicazioni di rito e nel giro di poche ore la TV annunciò che per circa un mese si sarebbero tenute le prime elezioni libere per il Congresso del popolo Undez.
Palansky era soddisfatto. Un altro progetto stava per realizzarsi nelle sue mani.
Era tempo di dare una parvenza di "democrazia" alla sua repubblica indipendente!
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