Ho l’onore di pubblicare una piccola intervista al mio grande “war-amico” Andrea Canonico, coautore di Colonial Wars. Da anni ormai discutiamo insieme del nostro hobby e, credetemi, ho conosciuto poche persone con la sua competenza e la sua esperienza, ma soprattutto, con il suo buon senso!
"Ciao Andrea, e grazie per aver accettato di fare quattro chiacchiere sul mio piccolo Blog. Comincio con la domanda che ho sempre voluto farti: qual è il tuo Wargame preferito e perchè?"
"Roby innanzitutto grazie a te. Non ho mai pensato che le mie "competenze guerresche" potessero interessanti al punto di essere intervistato.
Arruffianamento dell'editore a parte, non c’è un Wargame che mi faccia dire “quel regolamento o Morte!”, ma piuttosto una serie di libri (e quindi differenti regolamenti ) che hanno costituito nel tempo la mia ossatura base. In particolare: "Battaglie in Miniatura", di Luigi Casali, edito dalla Mursia negli anni '80 e "Giochi di guerra napoleonici" di Paddy Griffith. I due volumi comprendono circa una decina di regolamenti, per scale e periodi storici differenti. Con la loro lettura (più di 25 anni fa!) passai dal giocare a soldatini al... giocare il wargame, cioè al far rivivere le grandi battaglie della Storia. Non a caso, un’ altra opera editoriale che ha costituito la mia base culturale è stata l'enciclopedia "Due Secoli di guerre" di Montanelli e Cervi."
"Caspita! Queste si che sono basi culturali di un certo spessore! Mi viene voglia di tornare ai "fondamentali" e ricominciare da zero!!!
Scendondo un po' più nei particolari, qual è la tua storia di wargamer"?
"Come tanti della nostra generazione, cioè ragazzoni ultra-quarantenni, ho iniziato oltre 30 anni fa con i mitici soldatini Atlantic. Giocavo sul pavimento, sul letto, sui mobili. Verso i 12-13 anni iniziai a scrivere i miei primi regolamenti, basandomi sui film di guerra e sui libri letti. Realizzai anche una specie di Boardgame napoleonico, solo che usavo il tavolo invece di una plancia disegnata.....Verso i 16-17 anni trovai causalmente in biblioteca i libri appena citati. Da quel momento non ho smesso di acquistare regolamenti e giocare quasi tutti i periodi storici esistenti. Principalmente in scala 1/72. Nei primi anni '90 trovai due ponderosi volumi in lingua inglese, Warhammer Fantasy III° Edition e Warhammer Rogue Trader (il capostipite di tutte le edizioni del 40k ). Per più di un lustro, divenni un giocatore/lettore/hobbista/Space Marine dell'Imperatore. L’atmosfera creata da quei regolamenti era per me l'elemento trainante. I giocatori si mostravano meno seriosi di chi faceva lo storico..... e forse proprio in quegli anni si concretizzò lo scisma culturale che ancora oggi caratterizza in Italia il nostro hobby. Negli anni a seguire ritornai a giocare allo storico, senza precludermi di GIOCARE anche ad altro. Ma purtroppo vedevo sempre più crescere la spaccatura tra chi giocava lo storico e chi giocava altro, come fossero due differenti "fratellanze" nello stesso campus. Una situazione per me assurda.
Troppo spesso ho incontrato persone che parlavano di "quelli dell'altra parte" come se fossero poco seri o sfigati o incompetenti. E penso che questo derivi, sia da un certo trend commerciale (se giochi a XYZ sei figo, se no sei out), sia dall'aver perso di vista il punto fondamentale di tutta la questione: giocare E’ divertirsi. Spesso ho sentito persone, giovani e meno giovani, che parlavano di partite e tornei come se fossero priorità fondamentali della propria esisteza. Ragazzi! Stiamo parlando di... pupazzetti di plastica o piombo. Ci divertono, ci appassionano, ma a meno che uno non sia un esperto del settore per il quale l'aspetto della SIMULAZIONE è basilare a livello professionale, dovrebbero restare nel loro ambito puramente “ricreativo”."
"Siamo in completa sintonia. E' questo ciò che intendo per "buon senso". E dimmi, qual è il tuo rapporto attuale con il Wargame?"
"Diciamo che nel corso degli ultimi sei anni sono passato sempre di più dall’altra parte della barricata. Da giocatore e basta, a coautore e playtester di diversi regolamenti, sia fantasy, che sci-fi o storici. Alcuni amatoriali, come la versione non ufficiale fantasy di Basic Impetus, approvata da Lorenzo Sartori e scaricabile presso il suo forum, o la Battaglia dei Giganti. Un regolamento tridimensionale in 6 mm ambientato nella seconda guerra mondiale e realizzato assieme a dei ragazzi di Treviglio. Ma la vera follia è stata dar retta a quello che è oramai diventato un buon amico, Marcello Salvini, ed aver collaborato con lui prima allo sviluppo di 2.GM, un regolamento per giocare battaglie nella seconda guerra mondiale con i soldatini in 20mm. Sia successivamente alla messa in pista del primo wargame sci-fi tridimensionale in 20mm Made in Italy, Colonial Wars!
Quest’ultima avventura si è dimostrata un’esperienza importante, non solo “professionalmente”, quanto anche umanamente. Decidere su creazione, sviluppo ed eventuale commercializzazione di un gioco richiede risorse personali e morali non indifferenti. A partire dalla risorsa più preziosa e limitata di tutte, il tempo. Il vecchio Corso amava dire che il tempo è l'unica risorsa che non si rigenera. Ed ecco che torna l’anima storica…
Devo dire che Colonial Wars ha trovato una buona accoglienza dovunque sia stato presentato e sicuramente l’avere un distributore come giochinvendita non potrà che essere un sostegno allo sviluppo di questo gioco.
Se qualcuno fosse interessato, anche solo per a scaricarsi le regole gratuite in formato pdf, può farlo tramite forum http://colonialwars.forumfree.it. Mentre su facebook c'è una fanpage ricca di foto legate alle demo ed alle partite svolte".
Molto interessante, davvero!!! E quali sono i tuoi progetti per il futuro?
"Bè, innanzitutto fare un bel respiro e rilassarmi un attimo, dopodiché…. Da quando ho trovato 1938 A Very british Civil War ed i romanzi di Turtledove, dove il Sud ha vinto la Guerra Civile Americana, una vocina mi sta picchiettando in testa di dedicarmi alle guerre ucroniche… chissà…."
Caspita, non vedo l'ora di saperne di più. In bocca a lupo, Andrea e ...a presto!!!
Caspita, non vedo l'ora di saperne di più. In bocca a lupo, Andrea e ...a presto!!!
Molto interessante!!
RispondiEliminamolto interessante, trovo molto vera la questione delle "barricate" tra storicisti e resto del mondo.
RispondiEliminaCosì come quella tra giocatori e modellisti!
Io sono per la commistione totale!